In sogno ti scrivo coi seni, come fossi intorno ad altre terre, che aprono e chiudono, nelle tue mani, un fiume un sole una via; sei splendido nell’aria. sei al fianco e cammini sul filetto di una vite illuminando la striscia di un sentiero- da un filo che rimane sempre teso, che a sfiorarlo ricominci dalla carne- il tempo interno che vive in una freccia quando sfonda l’incoscienza e resta, unendo insieme l’ombra con la grazia, tra la rosa di ieri che ora cresce la nuova rosa. È così, come un giovane fiore che risale alla voce del giorno con la parola più lunga che sa -unavoltapersempre- una pioggia caduta e diffusa dove mette tutte le voci, della più violenta dolcezza, e conquista, nei grandi petali, un’anima impregnandola di un’unica luce che continua anche nel sonno con l’attenzione di una preghiera, con la forza interiore di un PadreNostro. Nel sorriso del volto più amato la necessità della natura, spietata, è di amare con le ali degli occhi, nel luogo più aperto della realtà, di esserci e basta, nell’eterna corrente del suono della voce che chiama in continuo, che in ascolto sorride. Sei tu, nella profondità di un destino, che salti in braccio all’autunno nell’ampio pube alle onde come gole che bevono sogni unavoltapersempre
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amina narimi
- 22/09/2014 10:54:00
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Lucia è con lo stesso silenzio che ti leggo sempre ogni volta e dove tu resti distesa io faccio un salto...con la stessa ammirazione
Francamia sei tu a condurmi ora su quelle cime tenendomi la mano, dipingendo un vascello che vola sulla neve con tutta quella forza che solo lamore conosce
Caro Antoine si hai ragione per sempre non può che essere senza ragioni, sempre e sorrido alla tua firma " violentemente tuo" .. Sarebbe un saluto da adottare, e lo farò, quando una poesia attraversa quel velo del continuo, senza ragioni, lasciandoci entrare per sempre dovè la lisergia del vento. Grazie
Sara ti abbraccio perchè sei vicina grazie
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Sara Cristofori
- 22/09/2014 09:02:00
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dolce violenza damore, tra sogno e realtà... non si commentano i tuoi testi, non io almeno, si assaporano...
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Antonio Ciavolino
- 22/09/2014 00:13:00
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> Per sempre... senza ragioni. Per sempre non può che essere senza ragioni, Amina mia. E perfettamente esatto il tuo scrivere, così come è preciso il sentire. Per sempre è una modalità ignota del tempo, ma se si potesse cogliere, attraverso una lesione nel velo del continuo, la visione ancorché frazionale del flusso delleterno, sapremmo inconfutabilmente che: per sempre, è senza ragioni, sempre. Così come infinito. Violentemente tuo.
ps. è stato scritto: "La spietatezza è misura duomo."
>
Dovè la lisergìa del vento, dellaltro cielo, dovè la liturgia del mare, là, cè Sempre.
Sospeso
resta il respiro, ribelle delleterno ed è silenzio,
sul mio cuore rapito, al limite del giorno, solo il tuo amore mi benedice lora, laria, al vespro.
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Franca Alaimo
- 21/09/2014 23:35:00
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Uninterpretazione letterale dei testi di Amina è impossibile, come osserva un lettore, perché lautrice trasfigura la realtà che vede e sente e la restituisce alla parola scritta tutta intrisa di simboli. Anche le immagini del sogno portano in sé una particolare lettura del reale ed allo stesso tempo lo preparano: la rosa sognata è quella che nutre la rosa che ella vedrà, il giorno dopo, ad occhi aperti; questo perché tra ciò che è fuori e ciò che è dentro non esiste soluzione di continuità. Noi sperimentiamo le cose perché facciamo uso dei sensi, ma le conosciamo perché le ricordiamo; le rievochiamo in sogno perché le trasformiamo in simboli, e poi ne scriviamo. La natura è spietata e dolcissima semplicemente perché non cè divario tra luno ed laltro modo dessere: la natura è; e ci affascina per la sua molteplicità. Anche lamore è una forza archetipale, dolcissimamente violento; non per niente i Greci lhanno raffigurato come un bambino (niente di più tenero e dolce), ma armato di frecce (niente di più feroce e letale): la coincidenza degli opposti è, infine, quello che si avvererà dopo lapocalissi, dopo il disvelamento. Ora, al di là di queste considerazioni, questa poesia come le altre di Amina vanno lette dimenticando tutto ciò che ho detto; bisogna soltanto abbandonarsi al loro fluire musicale, alla ricchezza dele immagini, al canto della sua anima e accogliere la lezione damore di cui si fanno portatrici, un amore che accoglie le creature, tutte, i vivi e i morti,il visibile e linvisibile. Grazie, sempre, Amina per il tuo sapermi trascinare in unaria così rarefatta da farmi sentire sulla cima dellEverest.
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Lucia Longo
- 21/09/2014 23:16:00
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Ti leggo da tanto..e mai sono riuscita a restituirti una parola.
Il tuo poetare è ampio. E io nel leggerti resto sempre distesa.
Con ammirazione continuerò a leggerti.
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amina narimi
- 21/09/2014 22:20:00
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grazie Antonio, per sempre violentemente amanti.."senza ragioni" e si sogna, godendo le vocali nella gola, sì, definitivamente vivendo, naturalmente, toccando fino in fondo gli otto colori della pioggia con la preparazione di una nascita
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Lorenzo Mullon
- 21/09/2014 22:02:00
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ma quattrostracci . . . interessante, vedi come le parole tradiscono o vivi o vivi credenze non puoi vivere e vivere credenze insieme
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amina narimi
- 21/09/2014 21:38:00
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un discorso complesso rivela la sua semplicità spogliando le ragioni nel profondo..niente mi parla di una natura "cieca" ..tuttaltro invece ...
sì Lorenzo è vero spietata è una "interpretazione" umana, ma con selvaggia avrei detto "altro" rispetto alla "spietatezza dellamore che intendevo quale quello senza condizioni..naturalmente, oltre i nostri rituali
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Antonio Ciavolino
- 21/09/2014 21:28:00
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La tua scrittura onirica, Amina, è un dono per il suo destinatario, vivificante come pioggia caduta e diffusa doro per Danae; come freccia cosciente tra lombra, la grazia e le rose. Nelle profondità del destino, unavoltapersempre e suona mantra damore definitivo, in chiusura. Piaciuto brano. Cmplmnts>! in relazione alla violenza della dolcezza, sono daccordo con te, cara. So che, quando la dolcezza diventa così colma, straripante di struggenza e languore, raggiunge una intensità tale da essere percepita, in qualche modo, violenta, nel senso di fortissima. Come quando hai uno scricciolo di cucciolo tra le mani e vorresti stropicciarlo per quanto slancio dolcemente tenero ti provoca.
In sogno ti scrivo coi seni, come fossi intorno ad altre terre, che aprono e chiudono, nelle tue mani, un fiume un sole una via; sei splendido nell’aria. sei al fianco e cammini sul filetto di una vite illuminando la striscia di un sentiero- da un filo che rimane sempre teso, che a sfiorarlo ricominci dalla carne- il tempo interno che vive in una freccia quando sfonda l’incoscienza e resta, unendo insieme l’ombra con la grazia, tra la rosa di ieri che ora cresce la nuova rosa. È così, come un giovane fiore che risale alla voce del giorno con la parola più lunga che sa -unavoltapersempre- una pioggia caduta e diffusa dove mette tutte le voci, della più violenta dolcezza, e conquista, nei grandi petali, un’anima impregnandola di un’unica luce che continua anche nel sonno con l’attenzione di una preghiera, con la forza interiore di un PadreNostro. Nel sorriso del volto più amato la necessità della natura, spietata, è di amare con le ali degli occhi, nel luogo più aperto della realtà, di esserci e basta, nell’eterna corrente del suono della voce che chiama in continuo, che in ascolto sorride. Sei tu, nella profondità di un destino, che salti in braccio all’autunno nell’ampio pube alle onde come gole che bevono sogni unavoltapersempre
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quattrostracci
- 21/09/2014 21:27:00
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Ma sai, Amina, vivo credenze diverse dellamore e non lo percepisco come una forza naturale impetuosa e cieca; e ancora la malinconia può non appartenere a te, ma allalbero? Mi rendo però conto..che il discorso è troppo...complesso.
Grazie per lattenzione
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Lorenzo Mullon
- 21/09/2014 21:26:00
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povera natura, sottoposta al giudizio della ragione godiamocela comè, istintiva, senza stare sempre ad interpretarla, di sicuro avrà ragione lei, senza aver nessuna ragione spietata? è già uninterpretazione il riflesso di un nostro giudizio le gole bevono sogni senza curarsi di quello che rappresentano i sogni sono luce e basta, non luce buona o luce cattiva, non esiste distinzione, la luce è luce
forse sarebbe meglio dire selvaggia, sì, non accademica di sicuro, non civilizzata, che orrore la natura civilizzata ( pure lessere umano "civilizzato", normalizzato, omologato )
bella poesia, e quello spietato ci sta bene se è rafforzativo rispetto alla falsità dei nostri rituali
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amina narimi
- 21/09/2014 20:52:00
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Oh Ferdinando perché mai una violenta dolcezza dovrebbe sospendere? non è forse la pienezza dellamore come una forza naturale spietata ed incondizionata? quando mi arrampico sugli alberi con forza sono dolcissima..e quando li abbraccio ugualmente e quando vado via non provo malinconia perché li porto dentro...loro lo sanno
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quattrostracci
- 21/09/2014 20:40:00
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Non posso interpretarla, posso solo restuirti le suggestioni in me della lettura. Fuor di dubbio la bellezza della tua scrittura; qui mi arriva un retrosuono di malinconia, anche se invero tutto dice un amore che la chiusa sigilla. Però sospende quella violenta dolcezza e la natura spietata per necessità. Ripeto: echi soggettivi, mai unimpossibile (per me) critica te stuale.
Un caro saluto
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